lunedì 10 giugno 2013

ANGELI DISCESI



Angeli discesi

“Facciamo l’uomo secondo la nostra somiglianza”
Una semplice frase che racchiude il sogno di D-o e tutta la storia dell’umanità.
La creazione altro non è che il tentativo della Divinità di realizzare il suo desiderio. Creare esseri a sua immagine e somiglianza, cioè creature con il potere di comprendere e di discernere.
Finalmente, dopo tanti tentativi, tanti mondi non sopravvissuti, si era arrivati al Gan Eden. Ma, dopo la cacciata dal Paradiso e il conseguente tentativo di innalzare il livello dell’umanità dei mondi primordiali (Olamot de Tohu) con l’innesto del sangue di Adamo, non si stavano realizzando i risultati sperati.
L’umanità sembrava veramente refrattaria a fare un balzo quantico. Occorreva mettere in atto un ulteriore correttivo.

Così venne scelto un gruppo formato dai migliori Angeli disponibili. Duecento campioni, veri fuori classe, essenze del fuoco divino, portatrici ognuno di un bagaglio di informazioni indispensabili per l’evoluzione del genere umano. Informazioni preziose, che fiorivano nella luce dell’amore divino, irradiando i loro influssi per uno sviluppo allineato al progetto di fratellanza universale.

L’analisi della situazione aveva però evidenziato una criticità. Il livello di evoluzione dell’umanità era ancora così basso che l’innesto non dava proprio nessuna garanzia di riuscita. Era come mettere in contatto individui che non parlano la stessa lingua. Più ancora, esseri provenienti da diversi pianeti.

L’unica soluzione possibile era ridurre la qualità delle informazioni. Non certo nella loro componente tecnologica, ma in quella spirituale. Occorreva abbassare la vibrazione, affinché il dono fosse accessibile ed utilizzabile.

Nessuno degli Angeli prescelti si tirò indietro. Ognuno di loro era consapevole del rischio che correvano, ma ognuno di loro amava D-o oltre ogni cosa.

Così pianificata ogni mossa, gli Angeli scesero lungo la scala e ad ogni gradino che scendevano, la scintilla della luce divina dentro di loro si affievoliva.

Più tardi, seguendo le istruzioni, tagliarono la loro radice divina. Tutti insieme, stretti in una alleanza che non permetteva defezioni. Quel taglio, quella separazione privò tutta quella conoscenza, di cui gli Angeli erano portatori, della linfa della luce divina.

Fu così che l’ombra, che è insita in ogni aspetto della vita, si manifestò.
La nuova conoscenza, con tutti i suoi aspetti di ombra, era così accessibile per tutto il genere umano.

Ci volle un po’ di tempo, ma gli angeli portarono a termine la loro missione. Colmarono il bisogno manifestato dall’umanità. A quel punto, la loro esperienza, per quanto entusiasmante, eccezionale, irripetibile doveva avere fine.

Furono richiamati nei Palazzi Superiori.
La scintilla divina, affievolita, ma mai spenta, cominciò a ricevere nuova energia dalla radice divina che era stata solo temporaneamente interrotta.

In realtà non si trattava di una missione suicida, ma di un progetto che conteneva in sé il segreto della sua buona riuscita. Il segreto del numero Duecento. Il potere della magia che venne attivata per il taglio della radice. Il segreto di Etzem, l’essenza della divinità. Un livello che, una volta raggiunto, non consente in nessun modo di separarsi in modo definitivo dalla matrice originaria

Gli Angeli discesi tornarono al Padre Celeste.

Adesso la palla passava agli uomini. Il passo successivo della sfida prevede che l’umanità elevi nuovamente la conoscenza ricevuta, riportandola alla sua qualità originaria.

L’unico modo per fare questo è sviluppare la propria luce interiore fino al punto di poter illuminare tutta l’ombra insita nella conoscenza e così dissolverla.

Nella luce totale dell’amore divino non esistono odio, egoismo, invidia, avidità, si è tutti Uno con l’Io Sono.

Gli Angeli discesi ci hanno indicato la via da seguire. La via del ritorno è accessibile anche per noi. La via del ritorno è l’unica opzione per tutti noi, sempre più consapevoli, vita dopo vita, di essere Angeli discesi.

Perché tutto era scritto nel progetto.
Amen

Patrizia Atzilit

fonte:  http://cabala.eu/

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