mercoledì 6 marzo 2013

FINO ALLA FINE DEL MONDO

Gianni Isidori Alias GJXIII, per UCRONIA



                                              LA FINE DEL MONDO

   Faceva freddo, quella sera dicembre,il cielo era stellato, la mezzaluna risplendeva tra una manciata di nuvole bianche che disegnavano strane figure nel cielo notturno,l’uomo vestito di abiti consunti avanzava lungo la strada,spingendo un carrello della spesa ,dove c’era tutta la sua vita. Stranamente,quella notte era silenziosa,  c’era poca gente per strada,un  cane abbaiava da un terrazzo lontano.
-cavolo sono finiti tutti? Brontolò tra se,cavò di tasca una bottiglia,se la portò alla bocca:poche gocce!
Spaziò con lo sguardo fin verso l’angolo della via: la luce gialla dell’insegna lo rassicurò del bar aperto, lì poteva rifornirsi di un buon brandy!Silenzio! Parcheggiò il carrello, legando al palo della luce.
Frugò in fondo alle tasche del vecchio cappotto, cavò una manciata di monete: mise a fuoco con fatica:10 euro in monetine color rame,di quelle che la “brava gente” rifiutava  -quasi quasi mangio pure qualcosa di caldo! Entrò ,togliendosi il colbacco di pelliccia, che la “brava gente”, aveva buttato nel cassonetto della raccolta dei rifiuti, si guardò attorno,il locale era vuoto, l’orologio digitale al quarzo,sulla parete color indaco: segnava le 22,oo! Le immagini del canale via cavo, trasmettevano le immagini in bianco e nero della “guerra dei mondi” del 1953 riconobbe subito quel film lo aveva visto con interesse in un’altra vita, l’uomo seduto alla cassa era obeso, il mozzicone della sigaretta senza filtro penzolava dall’angolo delle labbra.
-buona sera buon uomo, salutò
L’uomo obeso,lo squadrò con uno sguardo dal basso all’alto
-sto per chiudere!
-vorrei solo un qualcosa di caldo, ho di che pagare,fece poggiando le monetine sul bancone.
l’uomo obeso le contò usando la punta di una penna.
-Che vuoi? Chiese
-quello che puoi darmi.
L’uomo obeso,si avvicinò alla macchina del caffè, armeggiò e gli porse una tazza di latte fumante e alcuni cornetti , rinsecchiti.
-questo posso darti!
-grazie. Le posso fare una domanda?
-se è breve si!
-ma dove sono finiti tutti?
L’uomo obeso s’accese un’altra sigaretta- da dove vieni amico?non lo sai che è la vigilia della fine del mondo?
L’uomo vestito di abiti consunti,buttò lo sguardo sul calendario a muro alle spalle dell’uomo obeso:
20 dicembre 2012.
-ma va là sorrise è uno scherzo!
-fa come ti pare io chiudo e vado a casa!
L’uomo vestito di abiti consunti,riprese il carrello e di nuovo si avviò per le strade deserte,mentre il rumore della serranda calata ruppe il silenzio della notte!
Eh si faceva freddo, si ricordò che poco lontano,c’era la grata da dove usciva l’aria calda di un condizionatore,sperando che non era stato occupato da qualcun altro!
Si  vide superare dalla corsa di un ragazzo e una ragazza: vai a casa fratello gli urlò il ragazzo : c’è la fine del mondo!
-io non sono il fratello di nessuno! Gli contro urlò .
Arrivò alla sua “casa”, sistemò i cartoni all’esterno, si sdraiò al caldo dell’aria calda che usciva!
Si coprì coi fogli di giornale, fu allora che lo sguardo si posò sul titolo a grandi lettere
“BEATI GLI ULTIMI, PERCHE’ SARANNO I PRIMI”
-magari, mormorò!guardò il cielo stellato: era una bella sera, altro che la fine del mondo!
Fu in quel momento, tra quei pensieri, che vide qualcosa di luminoso, immenso , spuntare da dietro la Luna! Come un raggio di luce che si diresse verso di lui!
D’un tratto altri milioni di raggi di colori diversi come a disegnare un arcobaleno di luci in quella notte di dicembre.

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